Antonio Del Vecchio

Rignano Garganico, giovedì 12 gennaio 2017 -   In poche ore eliminati quasi tutti i disagi rivenienti da neve e ghiaccio, a Rignano Garganico. E questo grazie al sole e alla rialzata temperatura che ha permesso ai Volontari della Protezione Civile - A.N.VV.F.C (una quindicina di unità, compreso l’attivo presidente Gabriele Nido) e altre forze messe in campo dal Comune e dalla Provincia di  poter agire sin dal primo mattino alla bisogna, liberando strade ed accessi vari dalla neve, caduta in abbondanza nell’intera giornata di ieri, che aveva vanificato quasi del tutto l’incessante lavoro svolto nei giorni precedenti.

 Infatti, uomini e mezzi avevano provveduto non solo ad assicurare l’agibilità minima  di luoghi e strade  in paese, si erano prodigati anche allo sblocco delle arterie a servizio delle diverse aziende zootecniche e pastorali ubicate nei dintorni: Lucito, Iancuglia, Boschetto, Capoferro, Petruscelli e Cassioni.  L’intervento è servito sia per evitare disagi alla filiera produttiva e commerciale (latte e latticini freschi), sia per mantenere integro il rifornimento di mangime e fieno agli animali, visto l’impossibilità del pascolo prado.  

Riunita in seduta permanente la giunta, guidata dal sindaco Vito Di Carlo, che assieme al personale comunale hanno coordinato ed assicurato costantemente l’intera operazione degli interventi, compresi quelli dei tecnici dell’Acquedotto Pugliese che a loro volta sono riusciti a ripristinare quasi tutti i contatori e a rendere scorrevoli le tubature   idriche ghiacciate, compreso il bacino-serbatoio idrico collettivo.

Per cui l’acqua è tornata ad alimentare tutte  abitazioni. Altresì , il ristabilito bel tempo ha permesso ai ragazzi di ridiscendere in strada sia per sostenere le tipiche e divertenti battaglie con le palle di neve, sia per costruire qualche grosso e simpatico pupazzo di neve, agghindato alla meglio    

Antonio Del Vecchio

Rignano Garganico, sabato 14 gennaio 2017 -  Continua anche oggi l’interruzione  del servizio idrico AqP , a Rignano Garganico e dintorni, sostituito alla meglio dalle autobotti. Così pure attivo in loco il benefico servizio informativo della Protezione Civile – A.N. VV.F.C. . Lo fa puntualmente su facebook  per bocca della portavoce Katia Fania che comunica di volta il posizionamento dell’autobotte, a cui possono ricorrere i cittadini. Qualche disagio per il rifornimento si registra solo nel centro storico, per l’impossibilità dell’accesso da parte delle  automobili.

 Per cui il trasporto del prezioso liquido lo si fa manualmente. Sui lavori in corso da parte del personale dell’AqP e delle eventuali ditte appaltatrici se ne sa poco. L’unico squarcio risale al ritardato comunicato messo in onda ieri e riportato dalle emittenti TV, secondo il quale o guasti verificatisi, all’inizio sottovalutati, assumono man mano una rilevanza notevole, per lo svuotamento delle vasche di riserve del ripartitore e dei rispettivi bacini comunali, dovuta alle centinaia e centinaia di contatoti saltati a causa del ghiaccio con la  conseguente perdita idrica.  Ad essere danneggiati sono soprattutto le nuove abitazioni, i cui contatori sono situati non più in luoghi chiusi, come una volta, per lo più nei sottoscali, garages, ecc., ma sui muri esterni degli stabili o dei recinti, soggetti al freddo e al gelo.

  “Ma non è stata proprio l’AqP – ci dice con stizza Matteo Stanco, segretario della sede UdC rignanese- a suggerire siffatta disposizione, forse per agevolare la lettura di essi ma, parimenti ai terremoti,  non si è mai pensato all’arrivo di una possibile “era glaciale” come quella che stiamo vivendo? Speriamo ora in un veloce ripristino della situazione preesistente  “africana” in cui si sta vivendoE allora perché devono essere ora i cittadini a sopportare, oltre ai disagi, forse anche i costi del ripristino.

RIGNANO GARGANICO.  In poche ore eliminati quasi tutti i disagi rivenienti da neve e ghiaccio, a Rignano Garganico.

E questo grazie al sole e alla rialzata temperatura che ha permesso ai Volontari della Protezione Civile - A.N.VV.F.C (una quindicina di unità, compreso l’attivo presidente Gabriele Nido) e altre forze messe in campo dal Comune e dalla Provincia di  poter agire sin dal primo mattino alla bisogna, liberando strade ed accessi vari dalla neve, caduta in abbondanza nell’intera giornata di ieri, che aveva vanificato quasi del tutto l’incessante lavoro svolto nei giorni precedenti. Infatti, uomini e mezzi avevano provveduto non solo ad assicurare l’agibilità minima  di luoghi e strade  in paese, si erano prodigati anche allo sblocco delle arterie a servizio delle diverse aziende zootecniche e pastorali ubicate nei dintorni: Lucito, Iancuglia, Boschetto, Capoferro, Petruscelli e Cassioni.  L’intervento è servito sia per evitare disagi alla filiera produttiva e commerciale (latte e latticini freschi), sia per mantenere integro il rifornimento di mangime e fieno agli animali, visto l’impossibilità del pascolo prado.  Riunita in seduta permanente la giunta, guidata dal sindaco Vito Di Carlo, che assieme al personale comunale hanno coordinato ed assicurato costantemente l’intera operazione degli interventi, compresi quelli dei tecnici dell’Acquedotto Pugliese che a loro volta sono riusciti a ripristinare quasi tutti i contatori e a rendere scorrevoli le tubature   idriche ghiacciate, compreso il bacino-serbatoio idrico collettivo. Per cui l’acqua è tornata ad alimentare tutte  abitazioni. Altresì , il ristabilito bel tempo ha permesso ai ragazzi di ridiscendere in strada sia per sostenere le tipiche e divertenti battaglie con le palle di neve, sia per costruire qualche grosso e simpatico pupazzo di neve, agghindato alla meglio (vedi foto).    

 

Io non Rischio alla XXXIII assemblea di Anci a Bari dal 12 al 14 ottobre

Pubblicato il 12/10/2016 in News

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  1. Rovinato da un fulmine “La Croce”, altro bene – simbolo caro ad ogni Rignanese? Pare di sì.


  1. Croce” in ferro che si erge nell’omonima località, chiamata anche “Capulumonte”, sulla collina ubicata all’estrema periferia Ovest ad un tiro di schioppo dal paese. A segnalare per primo il caso è stato Nicola Carfagna, nelle cui vene il sangue rignanese pulsa e pieno regime. Nella di lui comunicazione messa in circolazione su facebook in duplice lingua (messaggio ed immagine, vedi foto) parla chiaramente di vandalismi… E’ sarà forse proprio così, altrimenti questo caro simbolo sarebbe stato distrutto chissà da quanti anni fa.  Il “monumento” presenta diverse e vistose scalfitture e rotture alla base lapidea, mentre la “lama” centrale in ferro si muove, non si sa da quanto tempo, per via del vento e dell’indebolimento della base. Va precisato che la zona è piuttosto frequentata dai giovani, specie durante le vacanze estive, anche perché si può raggiungere facilmente in auto e per di più pista preferita per il decollo dei deltaplani e dei parapendii. Per saperne di più e soprattutto a chi ama poco la lettura sulle proprie origini, ecco di seguito la storia de “La Croce” rignanese redatta  e contenuta nel  volume e-book di chi scrive, Don Leonardo Cella, dal paese al mondo salesiano, Roma, Maritato Group,  2012. << La Croce. La simpatia che effondevano i nuovi venuti era prorompente e prendeva tutti, compresi i comunisti che (nonostante non seguissero le  prediche dei Passionisti) li ammiravano e li rispettavano. Ogni famiglia li voleva in casa come ospiti d’onore, a pranzo o a cena, soprattutto per ricevere consigli. Anche la famiglia Cella rientrava in questo novero. Veramente da loro i Passionisti si recavano con più frequenza, forse per l’accoglienza e il calore che si avvertiva nella loro casa di campagna prossima al paese. Oltre al primogenito Giuseppe (1887 –1947) perso a causa di un incidente provocato da una errata manovra col camion, ai genitori di Matteo non mancava altro. Avevano il loro orto e un pezzo di terreno seminativo, con alberi da frutta di vario tipo. Allevavano qualche ovino e, soprattutto, decine e decine di pennuti da cortile. Non mancava un alveare per la produzione del miele. Qui c’era il deposito-officina di Matteo ed in un altro locale adiacente operava perfino un piccolo mulino a manovella per la macinatura del quantitativo di grano bastevole per la famiglia e gli amici più stretti. Anche il fratello di Matteo e la sua famiglia, prima della disgrazia, vivevano la loro stagione innovatrice grazie al figlio Arcangelo (classe1923), reduce da servizio militare di lungo corso. Siccome aveva la patente di guida, acquistarono un camion (il primo presente in paese) impiegato per il trasporto di merci per conto terzi, ma soprattutto per conto proprio. Gestivano, infatti, un genere alimentare con annessa macelleria sempre da rifornire di carne ed un modesto cinema che proiettava pellicole noleggiate a Foggia, da Cicolella. Il mezzo serviva per raggiungere il capoluogo! Il locale per le proiezioni, attivo sin dai primi mesi del 1946, era un capannone con copertura di lamiera ad arco a tutto sesso. Era allocato in piazza San Rocco ed era stato realizzato qualche tempo prima con materiale riveniente da un ex-campo americano in prossimità dell’aeroporto di Amendola. La tragedia patita sembrava offuscata quasi dopo un anno. Superato il lutto, il calore e la simpatia tornarono di nuovo a risplendere nella casa-madre dei Cella, rappresentata da Leonardo e Mariannina, dalla figlia nubile Elisa  che badava a tutti e  a tutto.  Accolsero con grande gioia i Passionisti. Partecipò al pranzo l’intera famiglia, compresi Matteo e i suoi. Nel corso della conversazione, si parlò della Croce di ferro da realizzare sia in segno di devozione al Redentore che per ricordare la venuta dei suoi annunciatori, i Passionisti. Matteo si fa avanti. Ci penserà lui a compiere l’ impresa. Non ritenendosi un vero artista, è sicuro che sarà il Cielo a guidare la sua mano soprattutto grazie alle preghiere di intercessione elevate dal figlio Leonardo, seguace attivo di don Bosco. Il materiale principale c’è già in magazzino: si tratta di due “lame” (spranghe di ferro), lunghe quattro metri, abitualmente utilizzate per sostenere le volte di mattoni. Arriva l’inverno e Matteo, come tutti gli altri, smette di lavorare e torna in paese. Il suo primo pensiero è la Croce. Così si mette subito all’opera, facendosi aiutare dal figlio Vincenzo e da Leonardo quando per brevi vacanze fa ritorno al paese. Per segare a misura le due spranghe (rispettivamente per il palo e per i bracci) vanno via giorni e giorni di lavoro. Passano altre settimane ancora per fare i buchi utilizzando esclusivamente martello e punteruolo. Fissano le due parti con grossi chiodi di ferro, ma la Croce non è ancora fatta. Bisogna limare ogni parte ed ogni angolo. Arriva Natale e si è ancora a lavoro abbozzato. Mancano le lance e manca soprattutto il ferro adatto all’uopo. Un giorno Matteo si mette in viaggio a cavallo alla ricerca dei due ferri. Raggiunta la pianura, passa in rassegna tutte le masserie da lui frequentate, ma invano. Stanco e disperato, pensa di ritornare a casa. Finalmente in fondo ad uno “staddone” (grande stalla per quadrupedi) scopre in un angolo un vecchio cancello ormai in disuso. Con il permesso del padrone, lo scardina e preleva le due aste che si presentano già provviste di punte a freccia. Passano altri giorni e forse mesi. Si è nel cuore dell’inverno e fa tanto freddo nel magazzino adattato per il momento a laboratorio. Finalmente un giorno s’intravede il sole. L’aria, anche se rigida, non è funestata dalla neve o dalla tempesta. Allora, padre e figlio decidono di ritornare al lavoro. Con la lima mettono a nuovo le due aste, attutiscono le punte e le fissano incrociate al palo e ai bracci della Croce. Ma non è finita! Manca la firma e la data. Non sanno come farle perché i due Cella non hanno l’esperienza di un fabbro o di un incisore.  Alla fine l’artefice decide di provarci. Dopo aver scelto il campo (parte bassa del corpo) e dopo aver tracciato a stampatello tutti i dati, affila lo scalpello alla “mola” e a colpi di martello riesce piano piano ad incidere sul ferro la prima linea di una lettera. E’ fatta! A primavera, il lavoro è finito. Viene incaricato l’arciprete  per la scelta del luogo e del giorno dell’inaugurazione. Il luogo indicato per la posa è Capelumonte; la data è il 16 novembre, giorno della partenza dei Missionari avvenuta un anno prima. Si prepara, intanto, il piedistallo, con l’aiuto di volenterosi muratori, e la lapide commemorativa. Si issa la Croce. Finalmente arriva il grande giorno della Santa Benedizione e del ringraziamento. Una lunghissima teorìa di persone (in pratica quasi tutta la comunità praticante), dopo aver lasciato la chiesa ed attraversato le vie principali del paese intonando canti e preghiere religiose, raggiunge il posto in breve tempo. A precederla c’è l’arciprete Draisci con gli altri sacerdoti; le massime autorità civili, capeggiate dal sindaco Pasquale Ricci con la fascia tricolore; i vigili urbani ed il Comandante della Stazione dei Carabinieri in grande uniforme. Alla benedizione ed alle preghiere seguono scroscianti applausi uditi  perfino dai battitori e dalle raccoglitrici di olive impegnati lungo il versante meridionale della montagna e alle pendici. Questi ultimi provano in cuor loro un po’ di sconforto per non aver potuto partecipare allo storico evento>>.

Evacuazioni nei campeggi di Rodi Garganico

La perturbazione a carattere ciclonico che da ieri insiste sulla Puglia Centro Settentrionale e in particolare sull’area garganica, ha provocato allagamenti e conseguenti disagi nelle aree dei  campeggi “Serenella” e “Stella del Sud”  nel comune di Rodi Garganico. A seguito delle segnalazioni pervenute alla SOUP, è stata predisposta l’evacuazione di 225 turisti presenti all’interno dei campeggi interessati. Il comune di Rodi Garganico ha attivato il COC e sul posto sono arrivati i funzionari della Sezione Protezione Civile della Regione Puglia per il coordinamento delle attività. Dal pomeriggio di ieri, sono al lavoro Vigili del Fuoco, Carabinieri, Corpo Forestale dello Stato, Vigili Urbani, volontari di protezione civile locali e provenienti dal vicino campo operativo gemellato di Jacotenente. 42 turisti evacuati sono stati ospitati presso la Palestra della Scuola di secondo grado“Giovanni Falcone” del comune di Rodi e 183 turisti divisi presso altre strutture ricettive che hanno fornito la propria disponibilità. Tra i turisti sfollati anche un gruppo di 84 persone  provenienti dalla Repubblica Ceca. La base aeronautica di stanza a Jacotenente ha fornito le coperte, la Sezione Protezione Civile ha fornito le brandine e il Comune di Rodi Garganico ha fornito i viveri.

Il Centro Funzionale Decentrato e la Sala Operativa Unificata permanente, entrambi attivati in h24, seguono l’evolversi della situazione.

Comunicati Stampa

Io non rischio: campagna nazionale per le buone pratiche di protezione civile

19 settembre 2015

Manca un mese al fine settimana dedicato alla campagna di comunicazione nazionale sui rischi naturali che interessano il nostro Paese. Sabato 17 e domenica 18 ottobre più di 4.000 volontari e volontarie allestiranno punti informativi “Io non rischio” in circa 430 piazze distribuite su tutto il territorio nazionale per sensibilizzare i propri concittadini sul rischio sismico, sul rischio alluvione e sul maremoto.

Per il quinto anno consecutivo i protagonisti della campagna sono i volontari e le volontarie – appartenenti alle sezioni locali di 25 organizzazioni nazionali di volontariato di protezione civile, nonché a gruppi comunali e associazioni locali – formati in questi mesi per diffondere la cultura della prevenzione di protezione civile nei territori dove operano ordinariamente. L’iniziativa, come ogni anno, si realizzerà anche grazie al supporto delle istituzioni locali – Sindaci, strutture di protezione civile regionali – affinché sia davvero un’importante occasione di corretta informazione alla popolazione, aspetto prioritario nell’ambito dell’azione di protezione civile sul territorio.

Un cittadino informato è indubbiamente un cittadino più esigente nei confronti delle istituzioni e la consapevolezza dei rischi, acquisita anche grazie a questa campagna, spingerà a chiedere che le amministrazioni locali realizzino piani di emergenza adeguati al territorio in cui vive”, sottolinea il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio.

“Io non rischio” – campagna nata nel 2011 per sensibilizzare la popolazione sul rischio sismico – è promossa dal Dipartimento della Protezione Civile con Anpas-Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze, Ingv-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e Reluis-Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica. L’inserimento del rischio maremoto e del rischio alluvione ha visto il coinvolgimento di Ispra-Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Ogs-Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, AiPo-Agenzia Interregionale per il fiume Po, Arpa Emilia-Romagna, Autorità di Bacino del fiume Arno, CamiLab-Università della Calabria, Fondazione Cima e Irpi-Istituto di ricerca per la Protezione idro-geologica.

Un ringraziamento va al Gruppo FS Italiane che, sensibile ai temi di protezione civile e membro del Comitato operativo in qualità di azienda fornitrice di servizi essenziali, anche quest’anno metterà a disposizione i propri canali e strumenti di comunicazione per supportare la diffusione della campagna e i suoi messaggi di prevenzione.

L’elenco dei comuni interessati dalla campagna il prossimo 17 e 18 ottobre è online sul sito ufficiale della campagna, www.iononrischio.it, dove è inoltre possibile consultare i materiali informativi su cosa sapere e cosa fare per proteggersi dai rischi naturali.

Comunicati Stampa                                           Io non rischio: campagna nazionale per le buone pratiche di protezione civile                   Manca un mese al fine settimana dedicato alla campagna di comunicazione nazionale sui rischi naturali che interessano il nostro Paese. Sabato 17 e domenica 18 ottobre più di 4.000 volontari e volontarie allestiranno punti informativi “Io non rischio” in circa 430 piazze distribuite su tutto il territorio nazionale per sensibilizzare i propri concittadini sul rischio sismico, sul rischio alluvione e sul maremoto.Per il quinto anno consecutivo i protagonisti della campagna sono i volontari e le volontarie – appartenenti alle sezioni locali di 25 organizzazioni nazionali di volontariato di protezione civile, nonché a gruppi comunali e associazioni locali – formati in questi mesi per diffondere la cultura della prevenzione di protezione civile nei territori dove operano ordinariamente. L’iniziativa, come ogni anno, si realizzerà anche grazie al supporto delle istituzioni locali – Sindaci, strutture di protezione civile regionali – affinché sia davvero un’importante occasione di corretta informazione alla popolazione, aspetto prioritario nell’ambito dell’azione di protezione civile sul territorio.“Un cittadino informato è indubbiamente un cittadino più esigente nei confronti delle istituzioni e la consapevolezza dei rischi, acquisita anche grazie a questa campagna, spingerà a chiedere che le amministrazioni locali realizzino piani di emergenza adeguati al territorio in cui vive”, sottolinea il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio.“Io non rischio” – campagna nata nel 2011 per sensibilizzare la popolazione sul rischio sismico – è promossa dal Dipartimento della Protezione Civile con Anpas-Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze, Ingv-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e Reluis-Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica. L’inserimento del rischio maremoto e del rischio alluvione ha visto il coinvolgimento di Ispra-Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Ogs-Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, AiPo-Agenzia Interregionale per il fiume Po, Arpa Emilia-Romagna, Autorità di Bacino del fiume Arno, CamiLab-Università della Calabria, Fondazione Cima e Irpi-Istituto di ricerca per la Protezione idro-geologica.Un ringraziamento va al Gruppo FS Italiane che, sensibile ai temi di protezione civile e membro del Comitato operativo in qualità di azienda fornitrice di servizi essenziali, anche quest’anno metterà a disposizione i propri canali e strumenti di comunicazione per supportare la diffusione della campagna e i suoi messaggi di prevenzione.L’elenco dei comuni interessati dalla campagna il prossimo 17 e 18 ottobre è online sul sito ufficiale della campagna, www.iononrischio.it, dove è inoltre possibile consultare i materiali informativi su cosa sapere e cosa fare per proteggersi dai rischi naturali.

“Terremoto - io non rischio”: al via la formazione dei volontari

3 maggio 2013

Terza edizione della campagna nazionale per la riduzione del rischio sismico 

Logo terremoto Io non rischioVolontari di Protezione Civile, istituzioni e mondo della ricerca scientifica sono insieme per il terzo anno per la prevenzione del rischio sismico. Parte oggi, infatti, la formazione dei volontari di “Terremoto io non rischio”, la campagna di comunicazione nazionale per la riduzione del rischio sismico promossa dalla Protezione Civile e dall’Anpas-Associazione Nazionale delle Pubbliche Assistenze, in collaborazione con l’Ingv-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e con ReLuis-Consorzio della Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica e in accordo con le regioni e i comuni interessati.

L’iniziativa, giunta alla terza edizione, si svolgerà nel weekend del 28 e 29 settembre 2013 in più di 200 comuni italiani a rischio sismico di quasi tutto il territorio nazionale. Nel 2011 la campagna è stata realizzata in via sperimentale in nove piazze di sei regioni italiane, mentre l’edizione 2012 ha coinvolto 102 piazze di quasi tutte le regioni della Penisola.

Gli obiettivi. Obiettivo della campagna è promuovere una cultura della prevenzione, formare un volontario più consapevole e specializzato ed avviare un processo che porti il cittadino ad acquisire un ruolo attivo nella riduzione del rischio sismico. Nelle due giornate in piazza i volontari saranno impegnati a distribuire materiale informativo e a rispondere alle domande dei cittadini sulle possibili azioni da fare per ridurre il rischio sismico.

I volontari. Protagonisti dell’iniziativa sono i volontari di protezione civile, formati sul tema del rischio sismico, che istruiscono a loro volta altri volontari, diventando quindi attori di un processo di diffusione della conoscenza. Nel corso del primo weekend saranno formati circa 180 volontari, mentre, alla fine del percorso, saranno più di 3.000 i volontari istruiti. A settembre saranno organizzati incontri sul territorio, per verificare che il percorso di formazione sia stato compiuto in modo efficace.

Le piazze. Sono state privilegiate le piazze di comuni a elevato rischio sismico o ritenuti particolarmente rilevanti per un’efficace informazione alla popolazione su questo tema.

Le associazioni. Oltre all’Anpas, che è presente fin dalla prima edizione della campagna, partecipano all’iniziativa le associazioni nazionali Ana - Associazione Nazionale Alpini, Anai - Associazione Nazionale Autieri d’Italia, Anvvfc - Associazione Nazionale Vigili del Fuoco in Congedo, Avis - Associazione Volontari Italiani del Sangue, Fir-CB - Federazione Italia Ricetrasmissioni Citizen's Band, Legambiente Onlus, Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia, Prociv Arci – Associazione Nazionale Volontari per la Protezione Civile, Prociv Italia- Associazione Nazionale Volontari Protezione Civile e Sanità, Federazione Psicologi per i Popoli, Rnre - Raggruppamento nazionale Radiocomunicazioni Emergenza, Ucis - Unità cinofile italiane da Soccorso e Unitalsi - Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali.

 

Inaugurata in pompa magna la nuova sede della Protezione Civile , a Rignano Garganico

 

RIGNANO GARGANICO (ADV). Inaugurata in pompa magna la nuova e stabile sede della Protezione Civile, a Rignano Garganico. Servizio fortemente voluto dall'associazione Vigili del Fuoco in Congedo, presieduta da Gabriele Nido sulla piazza dell'impegno e della solidarietà sociale da oltre un decennio. Alla manifestazione, che ha avuto inizio alle ore 17,30, si è svolta in due fasi.

 

La prima si è estrinsecata con un incontro esplicativo svoltosi nella gremitissima sala consiliare. Al tavolo della presidenza c'erano le massime autorità civili e militari, provenienti anche dal mondo esterno, rappresentata per l'occasione dal Prefetto Luisa Latella, dal Ten. Colonnello Del Gaudio, vice- comandante del Gruppo Provinciale dei CC e dal Capitano Cristian Tedeschi, comandante del distaccamento territoriale di San Giovanni Rotondo., entrambi superiori ed ospiti della locale stazione della Benemerita, retta dal brigadiere Giuseppe Fiore, che ha fatto un po' gli onori di casa. Dopo il saluto del sindaco Vito Di Carlo, ha preso la parola, a nome e per conto della citata associazione ex-vigili del Fuoco, Antonio Cozzetti, che ha fatto un po' la storia degli interventi sostenuti dal sodalizio negli ultimi tempi, oltre a mettere i punti fermi del programma operativo a breve e media scadenza da portare avanti non solo nel territorio di pertinenza, ma anche nel Gargano vicino e lontano. Non per niente erano presenti rappresentanze consistenti di associazioni di protezione civili provenienti dalle varie realtà provinciali. Quindi, ha preso la parola Antonio Grassi, comandante del distaccamento dei Vigili del Fuoco di San Severo, che ha espresso parole di plauso verso questi giovani che presiedono il territorio e spesso anticipano con interventi efficaci quelli dei titolati. Dopo di che la comitiva degli ospiti si è spostata nella vicina nuova sede della locale protezione, accolti con calore dalla musica della banda di Santa Cecilia, capeggiata dal maestro Claudio Bonfitto, che prima del simbolico taglio del nastro, operato dal sindaco Di Carlo e dal Prefetto Latella, ha suonato l'inno nazionale salutato da scroscianti applausi dalla folla radunatosi in zona e dai militari presenti, C'era pure una rappresentanza del Corpo Guardie Forestali. Quindi,autorità e cittadini hanno visitato i locali ed apprezzato strumenti, attrezzi vari e automezzi attrezzati in dotazione alla struttura. Dopo la partenza delle autorità , il raduno dei volontari, quasi esclusivamente giovani, ha proseguito i festeggiamenti sino ad ora inoltrata nel cortile stracolmo di gente tra fuochi d'artificio, musica e rifocillandosi del “ben di dio” disposto su una tavolata imbandita alla meglio

 

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L'evento è stato organizzato dalla locale sezione Vigili del Fuoco in Congedo

di Antonio Del Vecchio

RIGNANO GARGANICO. Terremoti. Anche Rignano Garganico ha partecipato con i suoi volontari della Protezione Civile alla campagna  sul rischio sismico in atto il 28 e 29 Settembre, isu tutto il territorio italiano. Ad indire nelle 200 piazze la manifestazioni ci hanno pensato le 14 associazioni più rappresentative del settore. Tra le quali anche “I Vigili del Fuoco”, la cui sede locale è diretta ed animata da Gabriele Nido. Per un intero pomeriggio sono rimasti allestiti in Largo Portagrande alcuni stands, attrezzati di tutto punto e tesi ad illustrare con pannelli e posters i rischi più ricorrenti in caso di terremoto e le cartine di sicurezza. Per alcune ore i cittadini hanno affollato gli ambienti seguendo, con vivo interesse e partecipazione le attività in programma. Sul posto, oltre al dispiegamento di uomini e mezzi, c’erano anche gli amministratori comunali, compreso il sindaco Vito Di Carlo. Qualcuno ha ricordato il terremoto avvenuto alla fine degli anni ’80  ed avvertito in modo intenso presso l’annesso edificio scolastico. Si celebrava al suo interno il congresso del Partito Socialista. Ci fu un ‘fuggi fuggi’ generale. Ad un tratto per via del panico i partecipanti ad un certo punto caddero gli uni sugli altri e impiegarono ‘lunghi’ minuti per disincagliarsi dal mucchio. E’ da allora che l’edificio fu dichiarato simbolicamente sismico, nonostante gli avvenuti lavori di stabilizzazione eseguiti negli ultimi decenni.

GRADUATORIA
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Rignano Garganico: Il Comune Consegna Un Defibrillatore Alla Protezione Civile

lunedì 6 agosto 2012
 


Al centro, Gabriele Nido. A destra, Viviana Saponiere.



Anche Rignano Garanico ha un defibrillatore semiautomatico. Durante la cerimonia ufficiale, che si è tenuta domenica 5 agosto nella Sala del Consiglio del Comune, il sindaco Vito di Carlo e il consigliere Viviana Saponiere hanno consegnato il prezioso strumento a Gabriele Nido, presidente della delegazione di Rignano Garganico dell’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco in Congendo. Il piccolo paese garganico potrà dunque contare sul prezioso strumento donato dall’ASL FG, che permetterà il pronto intervento in caso di arresto cardiaco. 
Il defibrillatore semiautomatico è un dispositivo in grado di effettuare la defibrillazione delle pareti muscolari del cuore in maniera sicura, dal momento che è dotato di sensori per riconoscere l'arresto cardiaco dovuto ad aritmie, fibrillazione ventricolare e tachicardia ventricolare. Il suo utilizzo può risultare di estrema utilità in caso di un intervento tempestivo sul paziente, dato che il defibrillatore, oltre ad effettuare per mezzo di elettrodi adesivi una scarica elettrica che va a ristabilire un battito regolare del cuore in caso di un arresto cardio-respiratorio, effettua in maniera automatica l'esame cardiaco della vittima cercando la sua pulsazione e, in caso di arresto, agisce sulla possibile fibrillazione che il cuore dopo un infarto sviluppa per una durata molto breve. “A giugno, ho scritto al Direttore Generale dell’ASL FG richiedendo un defibrillatore semiautomatico – racconta Viviana Saponiere, che continua – a luglio, siamo stati convocati per ritirare lo strumento presso il 118 di Lucera: è stata una notizia meravigliosa e una grande conquista per la nostra piccola comunità”. Ovviamente, si è reso necessario formare un gruppo di persone all’uso del defibrillatore semiautomatico: “Il Comune ha provveduto a sue spese a formare dieci persone all’uso dello strumento, selezionate sia tra i volontari della Protezione Civile sia tra i cittadini rignanesi che hanno dato disponibilità in caso di emergenza”, conclude Viviana Saponiere. Il defibrillatore semiautomatico sarà tenuto preso i locali della sede dell’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco in Congedo: “Abbiamo riposto lo strumento in un’apposita colonnina presso la nostra sede, insieme anche ad altri materiali ed attrezzature per il primo soccorso – dice Gabriele Nido, che continua – Ogni giorno sarà compilata una scheda di monitoraggio per verificare lo stato del defibrillatore, dato che le batterie non sono ricaricabili ed hanno una durata di circa quattro anni”. Una grande responsabilità dunque ma anche tanta soddisfazione tra i volontari: “Siamo un’associazione presente sul territorio e sempre disponibile nei confronti dei cittadini – afferma Gabriele Nido, che conclude – la nostra più grande soddisfazione è il riconoscimento che la cittadinanza ci attribuisce: è il miglior risultato che premia l’impegno di tutti i volontari che prestano, senza sosta, servizio per la loro piccola comunità”.

COMUNICATO STAMPA

 

 

RIGNANO GARGANICO: GRANDE AFFLUENZA DI VISITATORI AL LABORATORIO DI ARCHEOLOGIA SPERIMENTALE 

Vito Di Carlo, sindaco di Rignano Garganico: “Questa Amministrazione è  in prima linea per restituire Grotta Paglicci ai rignanesi e al mondo scientifico: ben vengano iniziative come queste realizzate in simbiosi tra il Comune, il Parco Nazionale del Gargano e l’Università di Ferrara”.

 

Rignano Garganico ed Apricena unite nel segno dall’archeologia preistorica. Il laboratorio di archeologia sperimentale“Dai primi europei ai primi sapiens: l’uomo di Paglicci incontro l’uomo di Apricena”, che si è tenuto domenica 12 agosto nei locali del Centro Accoglienza Museo di Grotta Pagliccidel Parco Nazionale del Gargano, a Rignano Garganico, è stato un successo in termini di visitatori e gradimento dell’offerta culturale proposta.


Protagonisti dell’evento, promosso e organizzato dal giornalista Giorgio Ventricelli, gli archeologi dell’Università degli Studi di Ferrara, impegnati dal 30 luglio scorso e fino al 19 agosto nellasesta campagna di scavo “Pirro Nord”, giacimento del Paleolitico inferiore localizzato nelle cave “dell’Erba Marmi”, nei pressi di Apricena.


Gli archeologi, insieme ad Enzo Pazienzadel Centro Studi Paglicci, hanno dato vita a diversi laboratori, tra cui: scheggiatura della pietra, cui hanno partecipato tanti bambini, ma anche adulti; lavorazione del legno con analisi delle industrie litiche al microscopio; antropologia preistorica con studio di un cranio di Homo neanderthalensis


Pirro Nord e Grotta Paglicci sono due siti archeologici che rientrano nel periodo compreso tra il Paleolitico inferiore e il Paleolitico superiore, tra il milione e mezzo e ventiquattromila anni fa. “Sono due siti molto importanti per lo studio delle migrazioni umane in Europa. Il fatto che si trovino a pochi chilometri di distanza deve far riflettere su come un territorio come quello di Capitanata, ricco di storia, deve necessariamente tutelare i suoi tesori ma anche creare momenti di incontro e dialogo attraverso il confronto – diceGiorgio Ventricelli, che continua – nell’attesa che venga dato il via libera all’apertura del Centro Visite e al Museo di Grotta Paglicci abbiamo dimostrato come sia possibile mettere insieme  enti, associazioni e istituzioni universitarie per realizzare eventi culturali di grande rilievo, anche in luoghi fuori dai classici circuiti turistici”.


Il laboratorio di archeologia sperimentale vede il patrocinio dell’Università degli Studi di Ferrara, del Parco Nazionale del Gargano e del Comune di Rignano Garganico, e la preziosa collaborazione del Centro Studi Paglicci, la Protezione Civile ANVVFC di Rignano Garganico e la Pro Loco “Antonio Aniceto” di Rignano Garganico. Hanno contribuito al progetto: Cantine Tenuta Fujanera di Foggia, Azienda Agricola “Ritrovato Matteo” di San Giovanni Rotondo, la ditta edile “Vincitorio Costruzioni” di Rignano Garganico, e Culttime in qualità di media partner dell’evento.



 

 

  • COMUNICATO STAMPA
  • IL 12 AGOSTO LABORATORIO DI ARCHEOLOGIA SPERIMENTALE A RIGNANO GARGANICO
  • L’evento vedrà protagonisti gli archeologi dell’Università di Ferrara, che dal 30 luglio sono impegnati nella sesta campagna di scavi archeologici nella cava di pietra ”Pirro Nord”, nei pressi di Apricena.

L’archeologia preistorica di scena aRignano Garganico. Nel suggestivo paese garganico si terrà domenica 12 agosto,dalle ore 17.00 presso il Centro Accoglienza Museo di Grotta Pagliccidel Parco Nazionale del Gargano, il laboratorio di archeologia sperimentale “Dai primi europei ai primi sapiens: l’uomo di Paglicci incontro l’uomo di Apricena”


L’evento, promosso e organizzato dal giornalista Giorgio Ventricelli, vede il patrocinio dell’Università degli Studi di Ferrara, del Parco Nazionale del Gargano e del Comune di Rignano Garganico, oltre la preziosa  collaborazione del Centro Studi Paglicci


Saranno gli archeologi dell’Università di Ferrara, impegnati dal 30 luglio scorso nella sesta campagna di scavo “Pirro Nord”, nella cava di pietra "Dell'Erba" nei pressi di Apricena, a promuovere, insieme ad Enzo Pazienza del Centro Studi Paglicci, l’archeologia sperimentale attraverso: un laboratorio di scheggiatura della pietra, un laboratorio dellalavorazione del legno con analisi delle industrie litiche al microscopio e un laboratorio di antropologia preistoricacon studio di un cranio di Homo neanderthalensis. Non solo, saranno anche proiettati due lungometraggi che riguarderanno gli scavi condotti sia a “Pirro Nord” sia a “Grotta Paglicci”


Ai visitatori sarà data la possibilità di cimentarsi in quelle che erano le pratiche quotidiane degli uomini del Paleolitico, e avranno anche modo di partecipare all’Ap(r)eristorico, aperitivo con degustazione di vino e prodotti gastronomici locali.


Quello di Apricena è il più antico sito d’Europa che attesti la presenza dell’uomo in tutto il continente, risalente a circa un milione e mezzo di anni fa. Ad oggi, sono state rinvenute evidenze antropiche costituite da industrie litiche associate a quelle di vertebrati fossili come: elefante, bisonte, cervo, megacero, tigre dai denti a sciabola. L’equipe di studiosi ha recuperatoalcune centinaia di manufatti in selceassimilabili a quelli ritrovati nei più antichi siti paleolitici d’Africa e d’Europa. 


Differente il caso del giacimento di Grotta Paglicci a Rignano Garganico: le campagne di scavo susseguitesi per oltre quarant’anni hanno portato alla luce non solo pregevolipitture rupestri ma anche due sepolture umane in perfetto stato di conservazione. 


Da questo, nasce, pertanto, l’idea di mettere a confronto le due attività di ricerca e dare loro un luogo comune di incontro. “Questo evento nasce partendo da una domanda: l’uomo di Paglicci potrebbe aver cacciato le sue prede in quella che oggi è la cava “Pirro Nord”? – si domanda Giorgio Ventricelli, organizzatore e promotore dell’evento, che continua – ad oggi sappiamo che l’uomo ha vissuto nel riparo esterno di Grotta Paglicci, mentre non è da escludere che praticasse la caccia nei pressi del sito di Apricena“.Ventricelli continua: “Dopo aver visitato ilCentro Accoglienza del Museo di Grotta Paglicci, una vera eccellenza che il Parco Nazionale del Gargano si appresta ad aprire ai visitatori, ho pensato che poteva e doveva essere il luogo di incontro ideale dove mettere a confronto l’uomo di Paglicci con l’uomo di Apricena”. In realtà, un vero “uomo di Apricena” non esiste: “Mi piace immaginare che fossero proprio gli uomini di Paglicci a solcare il terreno di “Pirro Nord” – aggiunge Ventricelli, che conclude – per troppo tempo Grotta Paglicci è stata relegata in un silenzio non comprensibile: è ora di scuotere gli animi e di chiedere a chi di competenza di fare la sua parte seriamente e nell’interesse della collettività”.


Domenica 26 agosto, inoltre, si terrà dalle ore 8.00 alle 16.00 un’escursione, con partenza dal Centro Accoglienza del Museo di Grotta Paglicci, lungo le vie della preistoria, organizzata dal Centro Studi Paglicci e che avrà come obiettivo quello di far conoscere i luoghi dove vivevano gli uomini del Paleolitico.


Il laboratorio di archeologia sperimentale è realizzato in collaborazione con laProtezione Civile ANVVFC di Rignano Garganico e la Pro Loco “Antonio Aniceto” di Rignano Garganico che si occuperanno degli aspetti logistici della manifestazione. Hanno contribuito al progetto: Cantine Tenuta Fujanera di Foggia, Azienda Agricola “Ritrovato Matteo” di San Giovanni Rotondo, la ditta edile “Vincitorio Costruzioni” di Rignano Garganico, e Culttime in qualità di media partner dell’evento.
 
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Giorgio Ventricelli
giornalista, addetto stampa e comunicazione ambientale
cell. 347.5667173
Twitter @Giorgioven
Skype giorgio.ventricelli
http://giorgioventricelli.wordpress.com
 

 

PUBBLICATO IL DECRETO IN MATERIA DI SICUREZZA

Entrerà in vigore l’8 gennaio 2012 il provvedimento pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 159 dell'11 luglio che disciplina l’applicazione delle disposizioni in materia di sicurezza contenute nel decreto legislativo n. 81/2008 ai volontari di protezione civile, della Croce Rossa Italiana, del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico e dei Vigili del Fuoco Volontari delle Province Autonome di Trento e Bolzano e della Regione Valle d'Aosta. Il decreto del 13 aprile 2011 tiene conto, come previsto dalla legge, delle particolari esigenze di servizio che caratterizzano l'intervento dei volontari di protezione civile e contiene disposizioni operative per assicurare il più alto livello di sicurezza a tutti gli operatori volontari del sistema nazionale della protezione civile. 
Il provvedimento è stato elaborato dal Dipartimento della Protezione Civile e dai Ministeri del Lavoro e delle Politiche Sociali, della Salute e dell'Interno e ha recepito le richieste formulate dalle Regioni e dalle Province Autonome, dalla Croce Rossa Italiana, dal Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico e dai rappresentanti delle organizzazioni di volontariato di protezione civile riunite nella Consulta Nazionale costituita presso il Dipartimento della Protezione Civile nel 2008.

di Angelo Del Vecchio

TERREMOTO: SI GEMELLANO LA PARROCCHIA “DIVINO AMORE” DI ROMA E LE COMUNITA’ DI SAN PIO DELLE CAMERE (L’AQUILA), DI RIGNANO GARGANICO (FOGGIA) E DI FONTENUOVA (ROMA) – PROTESTANO GLI OSPITI DEI CAMPI D’ACCOGLIENZA: “LA RICOSTRUZIONE E’ LONTANA E IL FUTURO E’ ASSAI NERO, MA LA GENTE HA VOGLIA DI RITORNARE A VIVERE” – CONTINUANO INCESSANTI LE SCOSSE SISMICHE, MA C’E’ CHI DICE CHE E’ TUTTO NATURALE.

SAN PIO DELLE CAMERE (AQ). Gemellaggio di solidarietà tra la comunità di San Pio delle Camere, la Parrocchia “Divino Amore” di Roma e le comunità di Rignano Garganico (FG) e di Fontenuova (RM). Domenica 28 giugno 2009 è tornata la vita per qualche ora nel piccolo centro dell’Aquilano (Piana di Navelli), che conta attualmente poco più di 500 abitanti e una frazione “fantasma”, quella di Castelnuovo, rasa al suolo dal tremendo sisma del 6 aprile 2009.

La manifestazione, che ha avuto luogo lo scorso 28 giugno, ha visto la presenza del sindaco di San Pio Gianni Costantini, del sindaco di Rignano Antonio Gisolfi, del sindaco di Fontenuova Graziano Di Buò, del priore del “Divino Amore” Mons. Pasquale Silla e del parroco di San Pio Don Alessandro Lemchi. La “giornata di solidarietà” è stata organizzata dalle delegazioni rignanesi dell’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco in Congedo (diretta dal presidente Gabriele Nido) e della Pro Loco (capitanata da Pietro Novelli). Presente all’evento anche il presidente nazionale dell’Anvfc, Girolamo Balestrieri.

San Pio, come noto, è il paese natio di uno dei leader attuali del Partito Democratico, l’ex-presidente del Senato Franco Marini. Il gemellaggio ha preso il via ufficialmente intorno alle ore 10.30 con l’inizio della messa presso il campo di accoglienza officiata per l’occasione da Don Alessandro Lemchi e da Mons. Pasquale Silla. Ricca e piena di patos l’omelia, durante la quale si è esortato il popolo aquilano a sperare per il futuro, a rialzarsi con celerità, a rimboccarsi le maniche e ad iniziare fin da subito l’opera di ricostruzione (che non può trascendere dal superamento della paura del sisma). Al termine della funzione religiosa ha preso la parola il sindaco sanpiano Costantini, che ha parlato dei veri problemi dei terremotati abruzzesi, di quello che i giornali, le tv, le radio e i siti internet nazionali ed internazionali non raccontano: il cuore della popolazione aquilana ha cessato di battere alle 3.32 del 6 aprile 2009; la gente ha paura di rientrare nelle case perché la terra continua a tremare (prima della messa c’è stata un’altra fosse scossa); le famiglie continuano ad essere smembrate e costrette a vivere nelle tende o in alberghi della costa, mentre sembra ancora lontana la consegna dei moduli abitati in legno; la privacy non esiste praticamente più, chi non ha avuto la fortuna di rientrare nei propri appartamenti continua di fatto a vivere nella promiscuità più assoluta; si parla solo de L’Aquila come capoluogo e di alcuni comuni limitrofi, ma non si parla delle decine di realtà fortemente colpite dal terremoto; si scaricano sui comuni, soprattutto su piccole realtà amministrative come quella di San Pio, responsabilità e doveri a cui è impossibile far fronte, i sindaci sono lasciati spesso soli e di fronte alle proteste, comprensibili, della gente.

Solidarietà alla popolazione sanpiana è stata espressa anche dai sindaci Gisolfi e Di Buò e dal presidente nazionale dei vigili del fuoco in congedo Balestrieri. Quest’ultimo è stato piuttosto chiaro e schietto: “la ricostruzione avrà tempi lunghi, dovete ritornare a vivere, noi resteremo con voi ad assistervi fino al 30 ottobre 2009, almeno così ci è stato riferito dal Governo, dovete trovare la forza per dire basta alla paura e dare speranza ai vostri bambini e ai vostri giovani, che rappresentano il futuro di questa terra, ferita non ancora mortalmente dal sisma”. Subito dopo la messa i cuochi della Pro Loco di Rignano, coadiuvati dai volontari della Anvfc, dell’Avis e del Comitato “La Grande Statua di San Pio”, dal cuoco Fausto e dai volontari del campo, hanno preparato il pranzo per oltre 200 persone. A tavola i prodotti e la cucina tipica del piccolo centro del Gargano: il pancotto con le verdure; le orecchiette fatte in casa con il sugo di salsiccia e di musciska; la ventresca alla brace; le scamorze e le torte casalinghe; il pane e i prodotti del forno. Il tutto amalgamato dal buon vino della Piana del Tavoliere e dall’ottimo olio della prima fascia Pedegarganica.

La “scorpacciata” è stata resa possibile grazie all’aiuto e alla solidarietà delle aziende rignanesi, che hanno offerto liberamente la maggior parte dei prodotti messi a tavola e alcuni volumi sulla cucina e sulla storia della Montagna del Sole. Nel pomeriggio la classica foto di gruppo e visita guidata al centro storico di San Pio, quasi completamente lesionato dal terremoto. Una piccola delegazione, accompagnata dagli uomini dei vigili del fuoco, ha infine effettuato un sopralluogo a Castelnuovo, frazione sanpiano di 200 anime, completamente rasa al suolo dal sisma. Il sindaco Costantini ha ringraziato gli intervenuti e li ha esortati a non dimenticare l’esperienza vissuta e a non lasciar solo il popolo aquilano, che ha bisogno di continuo aiuto. Protestano i terremotati, protestano i sindaci, la terra continua a tremare, ma nessuno ne parla, L'Aquila e il suo hinterlando non sono più sotto i riflettori dei mass-media.



UNA “BOMBA ATOMICA” SU CASTELNUOVO. IL SINDACO COSTANTINI: “CONTINUO A SENTIRMI MALE QUANTO TORNO IN QUESTO BORGO, UN TEMPO RIDENTE CITTADINA, OGGI SOLO UN CUMULO DI MACERIE” – VISITA SUL POSTO DI UNA DELEGAZIONE DEL COMUNE DI RIGNANO E DELLA PARROCCHIA “DIVINO AMORE” DI ROMA

CASTELNUOVO (AQ). Lacrime e occhi arrossati hanno accompagnato la delegazione che ha fatto visita l’altro pomeriggio alla frazione di Castelnuovo (Comune di San Pio delle Camere). A fare da Cicerone il sindaco Gianni Costantini che ha voluto far conoscere agli intervenuti l’atrocità di un sisma. Presenti il priore della parrocchia “Divino Amore” di Roma, Mons. Pasquale Silla, il sindaco rignanese Antonio Gisolfi, i presidenti della Pro Loco e dell’Avis di Rignano Michele Villani e Pietro Novelli. Castelnuovo, come noto, piccolo centro di circa 200 abitanti, è stato completamente raso al suolo alle 3.32 del 6 aprile 2009, quando un tremendo terremoto ha messo in ginocchio L’Aquila e gran parte dell’Abruzzo. Cinque le vittime registrate nel piccolo borgo, una intera famiglia che si è trovata nel pieno della nota a dover affrontare una terribile scossa, più imponente di una “bomba atomica”.

Lo scenario è quello tipico delle guerre, strade divelte, palazzi crollati, auto distrutte, vita cessata. “Ogni volta che torno a Castelnuovo – ci ha spiegato il sindaco Costantini – si ferma il cuore e scoppio a piangere. Questo disastro ci dimostra come in 25 secondi può cambiare l’intera esistenza di un popolo, gente laboriosa che ha sempre rispettato l’ambiente in cui è vissuta. Natura che, nonostante tutto, si è voluta ribellare e ha voluto seminare terrore e distruzione”. La delegazione è andata via in silenzio, sotto una piaggio incessante, che ha reso ancor più cupa una realtà catastrofica. Le foto qui in basso parlano da sé.